I PEdali

I primi rudimentali pedali della cassa erano di legno, dotati di un sistema di leva sfavorevole con il fulcro a terra ed il battente molto lungo. Già nel 1909 un fabbro con la passione delle percussioni, William F. Ludwig Sr. costruì il primo vero pedale per la cassa comandato a molla, che con successive modificazioni darà vita al moderno sistema a bilanciere con il fulcro più in alto di 10/15 cm. dando una spinta importante allo sviluppo della tecnica “batteristica” come quella di un vero e proprio nuovo strumento a se stante.

Con questo nuovo pedale, spesso venivano suonati anche dei piattini fissati con un braccetto al bordo della Cassa, tipo sonagli a pedale. Successivamente apparvero le “snow shoes”, due tavolette di legno incernierate tra loro con due piatti fissati elle estremità, una delle due tavole era fissata alla scarpa con una cinghia e così si battevano insieme i piatti.

Per quanto riguarda il charleston nella versione attuale dobbiamo aspettare il 1926 perché un certo Barney Walberg ne sviluppasse la versione “alta”, appunto hi-hat, che si differenziava da quella “bassa” o “low-hat” che era stata usata fino ad allora e che vedeva il piatti che, comandati da un pedale, si alzavano uno sul’altro, a mo’ di cappello (hat), ma vicino a terra. Il nuovo “hi-hat” permetteva l’uso dei due piatti sia con il pedale che con le bacchette, fornendo tantissime nuove possibilità espressive ed anche se molti più che suonarlo, lo malmenano, penso sia lo strumento con la maggior estensione espressiva della batteria.

Lo “snow-shoe” della Leedy

fonte: The History of Vintage Drums

Una serie di pedali per la cassa da sinistra: un pedale di legno dei primi del ‘900, un pedale Ludwig con staffa per colpire anche il piatto fissato sul bordo della cassa e Dodge del 1902.

Fonte: The History of Vintage Drums

Due esempi di “Low Hat” dei primi ani ’20

fonte: The History of Vintage Drums

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